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Sant’Agata sui due golfi, 6 km da Sorrento, a 390 mt di altitudine, è un luogo di villeggiatura conosciuto e frequentato per la mitezza del clima, l’amenità della natura, la gentilezza e l’ospitalità degli abitanti. Sorge in posizione privilegiata, sulla collina al centro dei magnifici golfi di Napoli e di Salerno di fronte all’isola di Capri ed agli isolotti “Li Galli”, dimora delle mitiche Sirene. |
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Etruschi e greci furono i primi abitanti di questo territorio, incantati dalle bellezze del territorio, occuparono le boscose pendici di Sant’Agata e le abitarono per secoli, come testimonia la vasta necropoli esistente lungo il versante nord della collina che i Padri Carmelitani denominarono “il Deserto” perché loro eremo di meditazione e preghiera, qui si erge un antico monastero, dal cui belvedere posto sul tetto, si ha una suggestiva vista dei due golfi. A valle dell’edificio, in località Vadabillo, è venuta alla luce una vasta necropoli databile VII e VI secolo a.c.. Il ritrovamento di un’anfora su cui è raffigurata una sirena alata ha dato forza all’ipotesi dell’esistenza su questa collina del tempio delle Sirene. |
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In epoca romana il luogo fu crocevia dei traffici tra i due golfi, come dimostrano le antiche strade Augustea, Istmica e Lamia, di cui ancora oggi si conservano tracce, che permettevano i collegamenti tra Punta Campanella (con il favoloso tempio di Athena), Caprolla e la città di Sorrento. Fondata dalla famiglia Cafesina nel 1745, la chiesa di Sant’Agata, a croce latina e dedicata a santa Maria delle Grazie. La chiesa, oltre la cappella nella quale è conservata la bellissima statua di Sant’Agata, custodisce il prezioso e rinomato altare di scuola fiorentina, vero e proprio capolavoro artistico in tarsia marmorea e madreperla realizzato nel 1654. Nella stessa chiesa si possono ammirare numerosi dipinti , in particolare “la Madonna delle Grazie” ritratta su un magnifico panorama tra Capo di Massa e l’isola di Capri. |
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Le passeggiate nella terra del mito di Ulisse sono un modo privilegiato di conoscere la terra delle sirene: per le Baie di Crapolla e Jeranto (parco naturalistico FAI), per San Costanzo e Punta Campanella, immersi in una selvaggia ed incontaminata macchia mediterranea. |